Angela Marongiu nasce a Sassari l’8 febbraio 1854. Frequenta le scuole elementari ma non può continuare gli studi per motivi di salute.
La sua vita mistica è solcata dalla contemplazione di Gesù sofferente nel Getsemani e sulla Croce, si considera perciò la Sposa del Getsemani.
Madre Angela coltiva una speciale devozione per l’Angelo Custode e una partecipazione alla sofferenza delle Anime del Purgatorio, per le quali prega incessantemente.
Muore il 26 marzo 1936.
Dal testo
Madre Angela è chiamata a incarnare un aspetto della vita del Cristo che, fino a quel momento, era stato sempre legato strettamente alla passione: il Getsemani. Pur se tutto il mistero pasquale resta la cornice entro cui si muove il Corpo Mistico di Gesù Cristo (Eucaristia-morte-risurrezione) nessuno può esaurire l'esperienza umana del Cristo, perciò assistiamo a sottolineature diverse dello stesso mistero…
Gesù stesso le fissa la dimora nel Getsemani dove le gocce di sangue, trasudate dalla consapevolezza di quanto lo aspetta, sono ancora visibili sul masso di pietra intorno al quale è stata costruita la basilica nell'orto degli Ulivi, proprio di fronte a quelle mura di Gerusalemme che, nella notte stessa, avrebbero accolto il Cristo per crocifiggerlo. Tutto il combattimento spirituale del Cristo si compie lì, su quel grosso masso di pietra grigia: sono le parole della natura umana, «allontana questo calice» (Le 22,42 e par.), che si arrende al Dio che vuole salvare tutti, «sia fatta la tua volontà» (Le 22,42 e par.). E’ la lotta in cui Gesù «respinse l'estrema tentazione». E l'accettazione piena del disegno del Padre, cui Gesù si rivolge con lostesso appellativo affettuoso, "Abba", e che lo Spirito stesso gli ispira, come ispira anche noi nei momenti più difficili…
I fenomeni fisici, pur abbastanza comuni tra non credenti o praticanti, come l'ematidrosi, colpiscono anche il Cristo con la differenza che in lui il corpo è vissuto come dono di Dio e come tale a lui restituito con tutta l'espressione umana. Già altre volte il Cristo si era rivelato vero uomo: aveva avuto fame (cfr. Mt 21,19: vorrebbe mangiare dei fichi), avrebbe voluto un sollievo per i piedi che avevano camminato tanto per le vie della Palestina (cfr. Le 7,44) e sapeva pure che alla croce arrivavano anche i malfattori (cfr. Le 23,39ss), ma solo lui inquadra le esigenze di una natura umana autentica nel grande disegno della Redenzione e così insegna ai suoi seguaci ad avere uno sguardo soprannaturale anche sui limiti propri della stessa natura…
Questo non toglie il desiderio di "compagnia", «non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me» (Mt 26,40), dirà la notte prima di morire. Angela sente questa nota angosciante del Cristo e, nel suo amore senza limiti, risponde con la generosità che le è solita…
La notte nel Getsemani rimane il momento più misterioso della vita di Cristo, vero Dio, vero Uomo, nel cui mistero affondano le radici della fede per chi crede e la possibilità di redenzione per tutto il cosmo.
Lì Gesù conobbe tutti i peccati degli uomini e se li assunse. Divenne ladro con i ladri, assassino con gli assassini, calunniatore con i calunniatori, ecc.
Tutte le impurità dell'uomo lo ricoprirono ed egli le accettò per redimerle, tutte: quelle passate, presenti e future…. volle farsi prossimo di ciascuno e volle quasi inglobare in sé ogni genere di patimenti. Per questo motivo, il culmine del dolore umano lo sfibrò fisicamente.
Ma venne l'Angelo e lo consolò…
Stare con Gesù nel Getsemani può anche dire che partecipare all'angoscia è un dono e non deve turbarci, perché Gesù ha trasformato la nostra volontà umana ribelle in volontà conforme a quella divina nella nostra perfetta autonomia che ha come frutto la vera libertà. Nel «non come voglio io, ma come vuoi tu», si diventa veri amici di Gesù e amici di Dio perché nel Cristo del Getsemani era incluso ognuno di noi.
Per tutto questo, il dono più grande che Angela Marongiu poteva fare alla schiera di vergini che l'avrebbero seguita è stato dare loro un nome che le richiamasse sempre a questa realtà: Spose del Getsemani…