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Antonietta Meo

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Nota col vezzeggiativo di Nennolina, fin da piccolissima manifesta un vivo senso dell'amore di Dio, esprimendolo sempre più intensamente con letterine che detta alla sua mamma finché non impara a scrivere da sola.

Nel 1936  viene colpita da un tumore osseo che le causa prima l'amputazione della gamba sinistra e poi la porta alla  morte il 3 luglio 1937.

Caro Gesù ti raccomando le anime e ti raccomando anche i peccatori.

Borriello Luigi ocd, docente di teologia spirituale e teologia mistica PFTIM, sez. S. Luigi, Napoli

Quarta di copertina:

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Le letterine di Antonietta Meo (Nennolina) esprimono il suo aprirsi totalmente al Dio di Gesù Cristo che ella accoglie nei modi tipici dei suoi sei anni, offrendo così il suo messaggio: lo spirito soffia dove vuole e fa brillare nella creatura il volto luminoso di Dio Padre nella identificazione dell'uomo a Cristo morto, risorto e trasfigurato.

Dal testo

 

Caro Dio Padre!... io voglio tanto bene, ma molto bene a Te e sono molto contenta che Tu liberassi delle anime perché venissero in Paradiso a glorificarti.

Caro Dio Padre Tu fa convertire i peccatori a migliaia a migliaia.

Caro Dio Padre!... Padre... Padre... Lo ripeterei sempre questo nome che è tanto bello!

Caro Dio Padre fa venire presto il Natale e io verrò a ricevere il Tuo Figliolo nel mio cuore.

Caro Dio Padre aiuta i miei genitori, la mia sorellina e a me, facci venire in Paradiso per glorificarti.

Caro Dio Padre dì a Gesù che sono molto contenta di riceverlo e dille anche che quando scriverò a lui, lo sentirà in tutte le let­terine che lo desidero.

Caro Dio Padre tanti saluti e baci dalla Tua figlia

Antonietta (21 novembre 1936).

 

 

Carissima ss. Trinità

io Ti voglio tanto bene!... tanto, tanto...

Caro Dio Padre!... Che bel nome: Padre!... Padre di Divinità infinita!... Padre creatore del mondo!

Padre!... Che bel nome... Lo voglio ripetere... Padre!... Che bel nome...

Caro Gesù, Ti voglio tanto bene...

Caro Gesù, quanto hai sofferto a portare la croce...

Caro Gesù, Tu sei morto per salvare tutti... E Tu vedi come siamo cattivi... E io caro Gesù!... voglio fare tanti piccoli sacrifici per riparare questi peccati che Ti vengono fatti.

Caro Gesù, libera tante anime dal Purgatorio.

Caro Spirito Santo, Ti voglio tanto bene...

Caro Spirito Santo, illumina la mia anima e il mio corpo e san­tificami.

Cara Madonnina!... Ave o Maria!

Vi saluto o SS. Trinità e tanti baci dalla vostra cara

Antonietta e Gesù » (15 gennaio 1937).

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« Cara SS. Trinità

Caro Dio Padre, Ti voglio tanto bene!...

Caro Dio Padre!... Che bel nome Padre!... Lo vorrò nominare con tanto rispetto... Vedo che quando lo nomino non lo nomino con tanto rispetto come si dovrebbe nominare.

Caro Dio Padre, io Ti chiedo perdono di tutti questi peccati che ho fatto.

Caro Dio Padre, io voglio fare tanti sacrifici per riparare tutti i peccati che in questi giorni vengono fatti.

Caro Dio Padre, perdona a tanti peccatori e fa che pentiti ven­gano in Paradiso a glorificare la SS. Trinità.

Caro Gesù, io non posso venire a riceverti sacramentalmente tutti i giorni nel mio cuore, ma vieni almeno spiritualmente .

Caro Gesù... ora che sei nel mio cuore resta sempre sempre con me e fa che io possa venire in paradiso.

Caro Gesù... io voglio stare sempre sempre sul Calvario sotto alla Tua Croce e anche voglio essere la Tua lampada che arde gior­no e notte davanti al SS. Sacramento dell'altare.

Caro Gesù, Ti voglio tanto tanto bene...

Caro Spirito Santo, Tu sei l'amore che unisce il Padre al Figlio, santifica il mio corpo e la mia anima e fammi venire presto presto in paradiso.

Caro Spirito Santo... Tu che sei Spirito d'amore infiamma il mio cuore d'amore per Gesù...

Caro Spirito Santo!... Ti voglio tanto tanto tanto bene.

Caro Spirito Santo, fammi crescere sempre più buona e fa che un giorno possa venire in Paradiso.

Cara SS. Trinità!... Benedici la Chiesa, il papa, il Clero, la mia famiglia e tutto il mondo...

Saluti e baci dalla tua

Antonietta e Gesù » (4 febbraio 1937).

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Per saperne di più: M. R. Del Genio, Carissimo Dio Padre, Città del Vaticano 2009/2.

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