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Dal testo

«Che cos'è l'uomo? Qual è il senso e il fine della vita umana? Che cos'è il bene e che cos'è il peccato? Da dove viene la sofferenza e qual è il suo fine? Qual è la via per raggiungere la vera felicità e che cos'è la morte, il giu­dizio, la retribuzione dopo la morte? E qual è il mistero ultimo e inafferrabi­le che avvolge le nostre esistenze? Da dove veniamo e dove andiamo?» (cf NAE 1).

 

     I problemi dell'uomo di tutte le stagioni affiorano nella sua esistenza quotidiana nella misura in cui toccano la sua sfera religiosa: l'amore, il sesso, la ricerca incondizionata della felicità vera o apparente, il bisogno di assicu­rarsi un'esistenza indolore, quindi di scacciare la paura del male, di vincere le malattie e di vivere nel benessere, ricorrendo a fenomeni di trance ed estasi. Tutto ciò costituisce la sfera interiore dell'uomo, esaltata sul piano religioso, ma non meno storico. Nel prendere coscienza di questo fatto storico-religioso, ciò che più stupisce non è la difficoltà a parlare di Dio, bensì la difficoltà a tacere di lui. In termini diversi, si può dire che il Dio trascendente ed im­manente non è un problema che, da una parte, non si dimostra, mentre dal­l'altra non si può sopprimere. Ed effettivamente, nonostante le apparenze, l'uomo contemporaneo continua ad attendere quel Dio che egli paradossal­mente nega o che gli viene negato sotto molte forme. Ma, la negazione di Dio, così emergente oggi, indica, piuttosto, un segno di nostalgia di Dio, e non di rado ansia della coscienza o addirittura speranza implicita di Dio. In tutti i tempi, c'è un passaggio dal sacro al mistico, ove Dio, non necessaria­mente cristiano, si offre all'uomo senza armi e senza corona, ragion per cui l’uomo stesso diventa luogo, metaforico e reale allo stesso tempo dell’incontro con tale Dio al quale tende per la sua duplice origine (naturale e soprannaturale).

 

 

Di fronte, pertanto, allo sviluppo di un orizzonte religioso caratterizzato dal plurali­smo e dal sincretismo, occorre dare informazioni precise circa le forme del religioso e delle religioni che predominano nel mondo contemporaneo.

A questa esigenza vuole rispondere la presente opera che, partendo dall'esperienza ancora viva oggi dello sciamanesimo in alcune parti del mondo, presenta il fenomeno mistico come si è sviluppato e storicizzato nelle varie aree geografiche.

I quattro volumi che la costituiscono prendo­no in considerazione nel primo di essi: lo sciamanesimo, la mistica greca, quella romana, quella ebraica, quella dell'Antico e del Nuovo Testamento, la gnosi e la mistica del cristianesimo primitivo e, infine, la mistica dei Padri greci e latini nonché quella del deserto.

Il secondo volume analizza la mistica come si è espressa in Occidente con le sue caratterizzazioni che vanno dall'alchimia alla mistica hippy pas­sando per il mondo bizantino, l'esoterismo cristiano, la massoneria e la mistica musulmana.

Il terzo volume illustra la mistica fiorita in Egitto, poi tra i Sumeri e gli Ittiti, in Iran fino a presentare la mistica dell'induismo e del buddhi­smo indiano.

Il quarto offre una visione sul misticismo tibetano passando, poi, alla mistica taoista, a quella di Confucio, del Vietnam e del Giappone fino a presentare il buddhismo giapponese.

 

Numerose note e una bibliografia essenziale di testi in lingua italiana relativi alle varie esperienze mistiche completano quest'opera certamente utile non solo agli specialisti, ma a quanti sono interessati a un argomen­to non solo di moda oggi, ma che cercano la verità con cuore sincero.

A tutti costoro è opportuno ricordare che è Cristo «autore e perfezionatore della nostra fede» (Eb 12,2), criterio discriminante ultimo tra la mistica cristiana e le mistiche non cristiane. Di conseguenza, credere per il mistico cristiano non è solo mettersi in viaggio oltre l'abitudine e l'ovvio quoti­diano verso approdi sempre nuovi e mai sicuri, come fece Abramo. Non è solo rischiare contro il buon senso e il radicato egoismo. È anche e so­prattutto tendere all'infinito e all'eterno dell'assoluto divino, laddove ogni inquietudine umana può trovare riposo.

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