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Dall’introduzione di Umberto Occhialini

 

L'estasi fa parte dell'esperienza umana, e solo umana, tanto che tra le varie denominazioni dell'uomo… c'è chi ha classificato l'uomo come «essere estatico».

Definire l'uomo «essere estatico» non vuol dire che l'estasi sia la condizione normale di ogni essere umano: si vuole solo affermare che l'uomo, e soltanto l'uomo, è capace di ex-sistere, cioè di supe­rarsi, di uscire fuori di se stesso, di trascendersi.

 

L'estasi, fenomeno dalle molteplici espressioni, legate tra loro dall'analogia, sta a indicare uno stato in cui l'uomo esce dalla sua condizione normale per la forza di attrazione di qualcuno o di qual­cosa che assorbe in maniera tale le sue facoltà spirituali, da fargli perdere momentaneamente la capacità percettiva delle altre.

Proprio per la varietà delle sue manifestazioni, l'estasi è oggetto

di studio da parte di varie discipline: della mistica, naturalmente, ma anche della storia o della fenomenologia delle religioni, della filo­sofia, della psicologia, della psichiatria...

 

In questo volume l'estasi viene studiata come esperienza cristia­na, sia pure tenendo presenti fenomeni analoghi che si verificano al di fuori di essa e che sollecitano un confronto, un giudizio, da par­te degli autori cristiani.

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