Gregorio di Nissa
Viene istruito dal fratello, san Basilio Magno. Diviene monaco nel monastero di Basilio. Dal 371 è vescovo della città di Nissa (da cui prende l'epiteto di "Nisseno").
Avversario degli ariani, è vittima delle persecuzioni dell'imperatore ariano Valente ed è costretto a lasciare Nissa nel 376. Ritornatovi nel 379, l'imperatore Teodosio I, lo proclama «difensore della fede». Muore intorno al 395.
L’anima sempre più si innalza tesa verso l’alto per il desiderio delle cose celesti e porterà sempre più in alto il suo volo
Moscatelli Francesca, monaca benedettina, studiosa dei Padri monastici antichi, Fabriano
Dalla quarta di copertina:
Il testo presenta una lettura che tiene “conto soprattutto dell’immagine di Dio nel suo aspetto dinamico infinito… del risveglio dei sensi spirituali, dell’incontro con Dio nelle tenebre… Per questo motivo, l’antologia qui proposta è raccomandabile a tutti coloro per i quali l’ardente desiderio di salire a Dio è l’esigenza inevitabile della discesa dell’amore divino in noi nel Cristo, desiderio che, nonostante si manifesti in momenti privilegiati, è in sé ontologicamente unito alla nostra esistenza cristiana” (T. Špidlĺk).
Dal testo
Come potrebbe farsi vedere nella notte ciò che di per sé è invisibile? Eppure egli fa sentire all'anima una certa percezione della sua presenza e, continuando a restare nascosto nell'invisibilità della sua natura, sfugge ad ogni conoscenza piena. In che cosa consiste quindi l'iniziazione che l'anima ottiene in questa notte? Il Logos tocca la porta; chiamiamo porta la conoscenza congetturale delle realtà indicibili mediante la quale entra colui che viene cercato.
La natura divina, qualsiasi cosa possa essere in se stessa, è al di là di ogni concetto, essendo inaccessibile e irraggiungibile per i ragionamenti sagaci, e non è ancora stata trovata una facoltà umana capace di percepire ciò che è incomprensibile, né è stato concepito un modo per afferrare l'inconcepibile.
Voi tutti che, seguendo il consiglio di Paolo (cf Col 3,9), vi siete spogliati dell'uomo vecchio, come di una veste sporca, insieme con i suoi desideri e le sue opere e, grazie alla purezza della vostra vita, avete rivestito le luminose vesti del Signore, che egli mostrò durante la sua trasfigurazione sul monte (cf Mt 17,2) o meglio, voi che vi siete rivestiti dello stesso Signor nostro Gesù Cristo insieme con la sua sacra veste (cf Rm 13,14; Ap 6,11) e vi siete trasfigurati insieme con lui per essere liberi dalle passioni e più divini, voi, dunque, ascoltate i misteri del Cantico dei Cantici.
Per saperne di più: Gregorio di Nissa, Commento al Nuovo Testamento, a cura di A. Penati Bernardini, Roma 1992.