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Riccarda Beauchamp Hambrough nasce a Londra il 10 settembre 1887. Conosce l’esperienza della rinascita della spiritualità di santa Brigida a Roma e nel 1914 vi si trasferisce. Nel 1918 emette la Professione perpetua; assume vari incarichi di responsabilità. Alla morte della fondatrice del nuovo Ordine, il 3 maggio 1958 viene eletta prima Abbadessa Generale. Muore a Roma, nel convento di piazza Farnese il 26 giugno 1966 e lì è sepolta

Dal testo

 

Il 6 gennaio 2012, giorno della Solennità dell'Epifania del Signo­re...  la Commissione Episcopale Italiana ha pubblicato un messaggio in cui si richiamano quattro note che fondano l'esperienza della vita religiosa, vista come segno per tutti i cristiani a vivere come Cristo nel Padre per i fratelli.

 

La prima nota è «il primato di Dio», la seconda «la fraternità universale», la terza «lo zelo divino» e la quarta «lo stile di vita all’insegna dell'essenzialità, della gratuità, dell'ospitalità».

Queste note, scritte nel 2012, sono state il substrato della vita

di madre Riccarda….

La prima nota si ritrova nel fatto che più che il carisma del governo ella avuto il carisma educativo ed ha formato all'amore tante generazioni di suore venute a Roma dopo di lei.

 

La seconda nota, fraternità universale, trova ancora Madre Riccarda come modello. Il suo spirito ecumenico, attinto alla sua esperienza personale e familiare, l'ha resa aperta a tutte le esperienze religiose, soprattutto cristiane….

Proprio per sottolineare questa nota ella scrive a sr. Francesca il 29 giugno 1938: «Abbiamo avuto una bella benedizione il giorno 16 corr. per l'ottantesimo compleanno del Re di Svezia. Benedizione solennissima con un Vescovo assistito da 45 studenti del Collegio; hanno cantato il 'Te Deum' insieme con noi, era così bello! Han­no cantato il 'Tantum Ergo' e ‘Adoremus in AEternum' soli, poi qualche cosa proprio in svedese. Erano presenti il Ministro della Legazione Svedese con sua moglie e le figlie, e altre persone del cor­po diplomatico. La chiesa era piena. Erano tutti protestanti eccetto quattro persone. Sono rimasti tutti molto impressionati». E ancora alla stessa il 28 febbraio 1939: «La morte del grande Santo Padre, Pio XI, è stata un gran dolore per tutto il mondo cattolico, anche fra i protestanti vi sono molti che sono rimasti addoloratissimi e scrivono dei bellissimi articoli nei giornali, articoli di ammirazione e di lodi».

Alle suore, con le sue annotazioni nelle lettere, insegna a livello esperienziale l'amore a tutti. Non fa delle 'prediche' sull'ecumenismo e sulla fraternità universale, racconta la sua vita e quella che si svolge intorno a lei e diventa così più credibile che se facesse mille discorsi. Le suore accolgono il suo insegnamento e lo portano avanti ancora oggi.

 

Anche la terza nota, lo zelo divino, la mostra maestra e testi­mone dello zelo che la caratterizza. Ha lasciato la sua terra, la sua famiglia, per vivere l'avventura dello Spirito che la spinge, come san Paolo (cf 2Cor 5,14) e lei parte obbedendo prima alla voce che le sussurra dentro e poi ai superiori che le mostrano il progetto di Dio su di lei. Poteva restare nella sua terra come benedettina, ma ha scelto l'incertezza di un cammino nuovo nella Chiesa, con un'unica certezza: «So in chi ho creduto» (2 Tm 1,12).

 

Ha vissuto così l'essenzialità, la gratuità, l'ospitalità, la quarta nota cui richiamano i vescovi italiani. Già tanti anni fa Madre Riccarda è stata segno di accoglienza secondo il carisma proprio  brigidino e ha lasciato l'esempio di una vita che nella radicalità evangelica ha trasmesso il tocco dell'essenzialità propria anche del Cristo fatto uomo.

La sua vita di religiosa ha molto da dire anche oggi. Non dimentichiamo che, tra l'altro, ha saputo vivere la liturgia in maniera stupenda e ne ha trasmesso l'amore a tutte le novizie e alle suore in genere. Oggi che il movimento liturgico ha fatto riscoprire la bellezza della liturgia a tutte le parrocchie e alle varie comunità presenti nella Chiesa, il suo amore per essa e la cura nella celebrazione risulta un atteggiamento sicuramente profetico come profetica è la sua devozione per gli angeli custodi, anche questa oggi riscoperta da vari studi scientifici e divulgativi.

 

In ultimo ci piace sottolineare che, mentre oggi il mondo sembra correre senza Dio, e solo sporadicamente si ferma a riflettere sulla bellezza di una vita ricca e autentica, riflesso della bellezza e dell'amore ­di Dio Padre di tutti gli uomini, la vita di Madre Riccarda, la piccola inglese trapiantata a Roma, resta un esempio e un punto di riferimento notevoli.

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